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a me sembrerebbe il luogo adatto per riflettere in tranquillità ?!

lunedì 28 aprile 2008

Compito 8: Conferenza "I have a dream"

La conferenza del prof. De Bernard è stata molto interessante e ha messo in evidenza molti aspetti importanti sul rapporto fra docente e discente.

Mi ha colpito soprattutto un passaggio quando cioè ha affermato l’importanza dell’intensità emozionale del rapporto discente – docente e su come il primo debba sentirsi trascinato dal docente, che fa così amare i concetti esposti rendendoli più facili da ricordare dato che (citando dal testo dell’intervento) “ricordiamo meglio quello che abbiamo amato, non quello che ci è stato somministrato”.

Sono stato colpito da tale riferimento perché è la prima volta che mi capita di sentire tale affermazione in relazione a problematiche sull’insegnamento. Devo aggiungere però che quelle volte (non sempre) in cui si realizza questa “intensità emozionale” i risultati sono davvero migliori.

Probabilmente per il docente stesso non è facile riuscire in ciò, sarebbe di sicuro più semplice limitarsi ad enunciare i principi della sua materia, magari anche con notevole precisione. Il problema sta nel fatto che bisogna formare ed educare e non riempire delle teste: vale sempre il fatto che è meglio una testa “ben fatta” che una testa “ben piena”.

L’intensità emozionale che può scaturire dall’incontro tra il docente e il discente può, secondo me, divenire poi anche uno stimolo per ripresentare tale intensità nel futuro incontro con il paziente.
Forse il problema dei giovani medici senza “empatia” può in parte essere dovuto all’incontro con docenti che, con il loro insegnamento freddo e distaccato, non hanno fatto scattare quell’amore per la loro disciplina.

E l’amore per una disciplina quale la medicina non può non riflettersi in un rapporto più umano verso il paziente.

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